Non è stato solo un viaggio, è stato semplicità, lentezza e libertà.
Sognavo da un po'di viaggiare in van. Son cresciuta con estati in campeggio nella mia adorata roulotte e nel corso degli anni quella sensazione mi è mancata tanto.
È venerdì sera di fine giugno e partiamo con un Volkswagen California Ocean dalla sede Roadsurfer di Castellanza diretti in Provenza.
Arriviamo a Sanremo e decidiamo di trovare un parcheggio per la notte, l'inizio non è proprio dei migliori, un signore visibilmente ubriaco continua a disturbarci e a fare battutine bussando sulle nostre porte, quindi ci spostiamo poco vicino.
La prima notte va come va, dobbiamo entrare in confidenza con la nostra piccola casa mobile ed essendoci fermati in un posto a caso non abbiamo avuto modo di sistemarci per bene.
Non particolarmente riposati, la mattina facciamo colazione in un bar vista mare e ripartiamo, ci attende il canyon più grande d'Europa: Le Gole del Verdon.
DAY 1 - GOLE DEL VERDON
Arriviamo a Castellane, punto di ingresso orientale delle Gole, visitiamo il paesino e il suo mercato e ci mettiamo in direzione della Route De Gorges Du Verdon, é la strada a nord delle gole e consente la deviazione ad anello per la famosissima Route des Crêtes (da La Palud sul Verdon imboccare la D23). Noi avendo preso da un un giorno il van e avendo sentito pareri discordanti rispetto alla sporgenza delle rocce e il percorso senza guard rail abbiamo evitato la deviazione, probabilmente fossimo stati a fine viaggio e in piena confidenza con la grandezza del mezzo (che alla fine è stato pratico da guidare come un'auto), l'avremmo fatto, ma ecco il primo motivo per tornare! In ogni caso anche il panorama sulla nostra strada è stato mozzafiato e poi volendo aggiungere percorsi, c'è anche la strada che passa a sud.
É stato un susseguirsi di pareti a strapiombo sul fiume Verdon che ha un colore meraviglioso. Facciamo varie soste per goderci il paesaggio e fare qualche foto, ci fermiamo in un angolino a caso che troviamo lungo la strada e si rivela essere uno scorcio paradisiaco dove immergiamo le gambe nell'acqua gelida e godiamo di uno scorcio unico. Proseguiamo poi per uno dei punti più iconici, il Point Sublime. Da qui, dopo aver ammirato il panorama intraprendiamo il percorso Couloir Samson, della durata di 1.30 A/R, é un percorso facile e con poco dislivello ma con 37° abbiamo comunque accusato un po’ il colpo. In altre stagioni non mi sarei voluta perdere il sentiero Blanc-Martel e penso sia davvero un'esperienza imperdibile per chi ha voglia di camminare ed è allenato, ecco il mio secondo motivo per tornare.
Consiglio sempre uno sguardo al cielo durante la visita, specie negli spazi alti e molto aperti, si avvistano grifoni ed ammirare il loro volo e la loro grandezza alare è veramente stupefacente.
Dopo altre soste e punti panoramici iniziamo ad avviarci verso il campeggio Domaine du Petit Lac che abbiamo prenotato sul momento, finalmente nostra prima vera serata in van è arrivata.
Sistemato un po' tutto all'interno e pulite le stoviglie varie, eccoci pronti per cenare ed addormentarci col suono delle cicale, apriamo la tenda espandibile sulla parte superiore del van ed ecco che ci possiamo godere la nottata tanto sognata, pensavo facesse anche più caldo invece grazie alle zanzariere, si sta una meraviglia.



DAY 2 - VERSO LE STRADE DELLA LAVANDA
Niente di più bello che essere svegliati dalla luce del sole così reale e così vicina, dopo colazione partiamo per goderci ancora un po' la zona. Vogliamo ammirare le gole dal famoso Pont du Galetas e noleggiare una canoa per navigare dal Lago Sainte Croixe, uno dei bacini artificiali più grandi di Francia, verso il canyon (l'abbiamo noleggiata ad Aguines al costo di 20€/h). L'esperienza è stata davvero carina e il panorama pazzesco, unica pecca, era una domenica di luglio ed era molto affollato (c'erano anche tanti locals) quindi l'esperienza di navigazione è stata un po' “trafficata”.
Prima di lasciare la zona abbiamo tirato fuori il tavolino del van e ci siamo preparati un pranzetto da goderci con quella magnifica vista.
Grazie a questo luogo e un pensiero a chi ha sognato tanto questo posto magnifico e non ha potuto vederlo, che è po' il motivo che mi ha spinto qui.
Il nostro giro prosegue con il borgo di Moustiers Saint Marie (molti lo usano come punto di ingresso al parco del Verdon, noi abbiamo fatto il giro al contrario partendo da Castellane). É stato il paesino provenzale che ho adorato maggiormente: un villaggio di circa 700 abitanti, importate riferimento già dall’antichità per la produzione di maioliche, vicoletti, botteghe, il tutto attraversato da un torrente che regala scorci da fiaba. La sua cappella di Notre Dame de Beauvoir è arroccata su una roccia e si raggiunge con un ripido sentiero e molti scalini.
Proseguiamo il viaggio verso le vie della lavanda, l’unico motivo che ci ha spinto a scegliere la Provenza a luglio (per chi non fosse interessato credo ci siano periodi con clima più favorevole e meno turisti). Senza farsi attendere troppo, ecco distese di viola a perdita d'occhio, sembra di essere in un sogno. Le località dove ci siamo fermati sono casuali, dove ci ispirava o quelle che abbiamo trovato indicate da google, ovunque la vedrete sarà magico. Visitiamo poi il paesino di Velensole, anche questo molto carino ed in pieno stile provenzale, ne ho approfittato per fare scorta di olio essenziale di lavanda e assaggiare il miele aromatizzato. Quando smettiamo di cercare altri campi, passiamo casualmente anche nel punto dove ci sono campi di lavanda e girasoli adiacenti, bellissimo ma direi che l'orda di turisti in cerca di foto da sogno me ne ha fatti preferire altri (dove anche farsi una foto è stato più piacevole e non mi sono sentita su un set).
Tra le principali località individuate su google: Plateau de Valensole, Champ de lavande, Puimoisson.
Sazi di lavanda, passando per Alemagn en Provence ci dirigiamo verso Lurs dove abbiamo prenotato il giorno stesso uno spot totalmente immerso nella natura, dovrebbero essere una fattoria equestre. Arriviamo in serata ed in perfetto stile francese il proprietario, sebbene gentilissimo, non parla una parola di inglese. Non c'è in ogni caso molto da dirsi considerando il fatto che siamo in una specie di gigante prateria totalmente in mezzo al nulla e con dei bagni e un casolare abbandonato che non invitano certo all'uso. Parcheggiamo il nostro Van in un prato poco distante e ci troviamo in presenza soltanto di tanto verde, un ruscello, cavalli, grilli e zanzare. Iniziamo a preparare la nostra cena, il contesto è tanto semplice quanto surreale, il silenzio quasi assordante. Ci godiamo un po d'aria aperta e ci addormentiamo stupendoci di dove siamo capitati e di quanto magico possa essere svegliarsi l'indomani. Lo spot l’avevamo prenotato all'ultimo sull’app Roadsurfer, sebbene sia stato magico per noi dormire in un posto simile ed eravamo interessati prettamente alla natura, trovo assurdo che venga venduta una sistemazione del genere al prezzo di una notte in campeggio se non di più (26€ con zero servizi e bagni direi fatiscenti), è stato come fermarsi in libera.

Day 3 - LUBERON E VAUCLUSE
Ci svegliamo presto e passando per Forcalquer e per i campi di lavanda di Simion che incontriamo casualmente sulla nostra strada, ci dirigiamo al Colorado Provençal (ingresso gratuito) vicino Rustrel, nel Louberon. Ecco che tra caldo e colori pazzeschi per un attimo e con un po' di fantasia si torna nei parchi del West USA. Ci sono due percorsi differenti, uno dura circa 40min e l’altro 1.30h, sono entrambi super fattibili. Noi abbiamo scelto quello un po’ più corto ma esclusivamente perché il caldo che abbiamo incontrato durante quei giorni ci ha tolto veramente energie, io non ho mai bevuto così tanto! I colori che regala il Colorado sono bellissimi, si alternano sfumature di giallo pallido, ocra, rosso vivo e marrone, sono dovute ad antichi sedimenti di minerali, in particolare di idrossido di ferro, il cd ocra. Già all’epoca dei romani veniva estratto e costituiva una fondamentale risorsa, nel corso degli anni il fenomeno ha dato origine alla nascita di cave e miniere. La cava del Colorado Provençal è stata attiva dal 1880 al 1956 circa.
Pranziamo nel parcheggio dove ci sono comodissimi tavoli da pic-nic (diversi locali a quanto pare hanno raggiunto il luogo apposta per questo) e ci dirigiamo a Roussillon, il paese rosso.
Altro importante centro di estrazione dell’ocra, qui gli abitanti sono tenuti a dipingere le loro abitazioni esclusivamente di rosso, hanno la possibilità di scegliere diverse tonalità ma diciamo che è proibito sentirsi troppo creativi! Oltre che per le botteghe, il fantastico panorama e il suo colore, Roussillon è famosa per il Sentier Des Ocres, un altro percorso immerso nella natura e legato al minerale. Anche qui ci sono due percorsi di diversa lunghezza, uno di 30 e l’altro di 50 min, noi abbiamo fatto quello più lungo ma trovo siano abbastanza indifferenti. L’ingresso costa 3,5€ ed anche questo merita la visita, io personalmente ho preferito il Colorado Provençal.
Continuiamo la giornata dirigendoci verso la famosa cartolina provenzale: l’abbazia cistercense di Notre Dame de Sènanque, qui l’atmosfera è di pace assoluta, nonostante i tanti turisti. E’ possibile visitare il chiostro, il dormitorio, la chiesa abbaziale. C'é poi uno shop molto ben fornito dove comprare prodotti provanzali di ogni genere. Nei campi intorno all’abbazia si coltiva il Lavandin, prima di questo viaggio non conoscevo l’esistenza di questa differenza ma questa specie è un ibrido che si riproduce solo per talea ed ha un profumo molto più intenso di quello della lavanda “vera”, quindi particolarmente adatto per la produzione di olio essenziale.
Finiamo la giornata a Gordes facendo una passeggiata in centro e godendo del magnifico panorama che l’insieme di abitazioni viste da lontano regala. Fatichiamo un po’ a trovare una sistemazione per la notte ma non ci arrendiamo e troviamo la nostra location.



Day 4 - AVIGNON, PONT DU GARD, ARLES
Partiamo in direzione Avignon, parcheggiamo al di là del fiume Rodano ed immediatamente abbiamo un’ottima vista delle mura e del famoso ponte della città.
Avignon è stata la sede papale dal 1309 al 1377 quando Papa Clemente V fuggì dai disordini politici di Roma per trasferirsi in Provenza. Nel corso degli anni sette pontefici hanno contribuito ad investire nella creazione di edifici ecclesiastici e nel maestoso Palazzo dei Papi che da solo vale la visita. L’atmosfera della città è allegra, come al solito non mi sono lasciata sfuggire la visita al mercato coperto Les Halles dove abbiamo assaggiato un po’ di tutto, é piccolo ma lo consiglio. Abbiamo continuato a passeggiare per le vie della città e ci siamo fermati a mangiare delle super bruschette a L’Épicerie de Ginette in Place des Corps Saints. Qualora si volessero visitare diversi musei e monumenti c’è la Tessera Avignon Passion che è gratuita e da diritto a sconti su tutte le strutture che si visitano dopo aver pagato la prima a prezzo pieno.
Proseguiamo con una deviazione rispetto alla nostra idea di dirigerci in Camargue e ci dirigiamo verso Pont du Gard. A chiunque si trovi in zona consiglio di non perdere questo luogo. Un ponte romano costruito da più di 2.000 anni su tre livelli, ad oggi è il ponte acquedotto più alto del mondo (49m) e devo dire che sebbene io avessi visto diverse foto e un documentario a riguardo, mi ha lasciato senza parole. E’ spettacolare l'architettura ma anche il contesto naturale nel quale si inserisce, sembra spuntare dalla ricca e fitta vegetazione che c'è intorno, sotto c'é una spiaggia e scorre il fiume Gardon dove molti stavano facendo il bagno. L’ingresso è gratuito ma se si vuole parcheggiare nelle vicinanze, il costo è di 9€ al giorno e questo da l’opportunità di accedere ad una struttura dove ci sono delle esposizioni che raccontano la storia del ponte. Dopo essere stati un po’ in spiaggia sotto al ponte proseguiamo verso la nostra prima tappa della Camargue, Arles.
Arriviamo nel tardo pomeriggio e il caldo è davvero soffocante, impressionante come i 37-38° non ci diano tregua. La città è quasi deserta, passiamo davanti all’imponente arena e poi perdendoci tra le vie ci dirigiamo verso la fondazione Van Gogh, il pittore arrivò ad Arles nel 1888 e alcuni dei luoghi della città sono stati d’ispirazione per i suoi dipinti. Noi ci siamo affacciati nel punto dove Van Gogh ha dipinto Notte Stellata sul Rodano. Più passeggiamo tra le viette, più Arles diventa affascinante e anche un po’ più popolata, l’ho preferita rispetto ad Avignon, è piena di ristoranti e localini e sembra meno turistica. Nonostante questo, noi decidiamo di non fermarci per cena e dopo un gelato ci rimettiamo in strada verso il nostro campeggio, abbiamo voglia di cenare nella natura. Domiamo al Camping Crin Blanc, livello decisamente superiore rispetto al target mantenuto nelle notti precedenti. E’ un luogo semplice ma totalmente immerso nella natura della Camargue, la sera ci si addormenta con i suoni del vento e degli animali ed è fantastico, servizi igienici puliti, dopo gli ultimi giorni abbastanza wild un po’ di “recupero” ci vuole.


DAY 5 - CAMARGUE
Il giorno dopo iniziamo il nostro giro in tarda mattinata dopo una colazione con un delizioso pain au chocolat ordinato la sera prima (spesso nei campeggi francesi c’è questa possibilità), un tuffo in piscina e un po' di lentezza.
Ci dirigiamo al Parc Ornithologique du Pont de Gau (ingresso 8€) che è uno dei luoghi migliori per l’osservazione di fenicotteri e di molte altre specie di uccelli migratori, ci sono 7km di sentieri ed un centro veterinario. Il percorso nella riserva naturale è super tranquillo e rilassante. A noi all’ingresso hanno consigliato di non svolgere il percorso più lungo viste le temperature troppo elevate ma passeggiando per quello più breve ci siamo goduti tutto alla grande, siamo stati a lungo nella riserva e non fosse per il caldo, avrei perso la cognizione del tempo. Abbiamo avvistato da vicinissimo fenicotteri intenti nelle loro e tantissime altre specie di uccelli (purtroppo non tutte identificate) tra i quali degli Aironi Cenerini e Cicogne, sia in volo che alle prese con la nidificazione. Stare in silenzio e farsi guidare dai diversi suoni della natura è il miglior modo per gustarsi il percorso, si sentono versi di ogni genere e si rimane affascinati, ancora una volta, dalla bellezza degli animali immersi nel loro habitat. Consiglio molto questa visita, i fenicotteri in Camargue potreste riuscire a vederli in ogni caso, ma questo luogo regala qualcosa in più. Proprio verso la fine del percorso, inaspettatamente, un gruppo di fenicotteri si è alzato in volo davanti ai nostri occhi regalandoci uno spettacolo indimenticabile, ali lunghe quasi 2m che si muovono in cielo con un’eleganza unica. Unica pecca del parco è che in prossimità dell’ingresso ci sono indicazioni con le specie di uccelli e curiosità sul luogo scritte unicamente in francese, averle anche in inglese sarebbe apprezzabile essendo un luogo che merita a livello turistico. Personalmente trovo questo sia un po' demotivante in generale parlando di turismo in Francia, nei ristoranti, campeggi e luoghi che dovrebbero comunque accogliere turisti, si fa molta fatica a parlare inglese.
Pranziamo lungo il tragitto e ci dirigiamo verso le Salin de Giraud. Paesaggio lunare: distese di bianco, rosa e sfumature varie. Qui Route de Salin-de-Giraud - RD36, 13129 Arles, si trova un punto d’osservazione che regala una vista fantastica, non ci siamo arrivati facendo 5 minuti di traghetto (con Van al seguito).
Finiamo la giornata a Les Saintes Maries De La Mer, un paesino di villeggiatura dalle vibes gitane, piena di casette bianche e ristorantini che circondano una chiesa romanica bella e un po’ cupa: la chiesa delle Saintes Maries de la Mer. All’interno della cripta della chiesa è custodita la statua di Sara la Nera, patrona dei gitani, visitabile durante la loro festa annuale che si svolge in maggio.
Noi ci dirigiamo in spiaggia e improvvisiamo un bagno in attesa del tramonto per finire poi con una cenetta al ristorante La Cour.
Non abbiamo voglia di lasciare la Camargue quindi torniamo a dormire nello stesso campeggio e il giorno dopo ci sposteremo con calma attraversando ancora una volta questi meravigliosi paesaggi. Rientrando al camping il cielo ci regala uno di quei tramonti che difficilmente è possibile dimenticare: il cielo si tinge totalmente di arancione, pioviggina e c’è un enorme sole rosso che fa da sfondo a distese di prati con tori che passeggiano indisturbati, cavalli e vento, è l’immagine più bella che conservo di questo viaggio.

DAY 6 - PARC NATIONAL DES CALANQUES
Vogliamo iniziare a riavvicinarci un po’ all'Italia e siamo diretti al Parco Nazionale delle Calanques, non lontano da Marsiglia.
Lasciamo il Van a Cassis nel parcheggio Port Miou-Cassis (10€/gg) per iniziare la camminata verso le Calanques. Noi scegliamo di dedicare l’intera giornata e visitiamo Port Miou, Port Pin e la spettacolare En Vau.
Port Miou si raggiunge con una camminata davvero breve di circa 15 min da dove abbiamo parcheggiato. Al di là del panorama molto bello, la spiaggia non è nulla di che, scegliamo di proseguire e non fermarci, arriviamo in circa 30 min a Port Pin, una caletta fantastica dove ci fermiamo per un po’. Decidiamo di proseguire per una delle più belle e desiderate delle calanques: En Vau. Il percorso, se fatto con i famosi 37° e in pieno pomeriggio non è a mio avviso una passeggiata piacevole, dura circa 1.30h ma dopo un primo tratto molto facile si tratta di un percorso fatto di rocce e sassoni che scende sempre più in profondità (che ovviamente al ritorno diventa salita), d’obbligo acqua in abbondanza e scarpe adeguate, tolto questo è comunque fattibile.
L’arrivo ad En Vau ci ha ricompensati per la fatica fatta? Sì! E non solo per il mare cristallino e di un colore meraviglioso ma proprio per tutto il paesaggio circostante, una spiaggia di ciottoli circondata da alte rocce che danno la percezione di aver raggiunto un luogo lontano da tutto. Noi siamo stati benissimo (non fosse che mi sarei bevuta tutta l’acqua del mare dato che la nostra l'abbiamo prosciugata all'andata)!
Finiamo la serata al Camping Garlaban dove acquistiamo anche un buon vino di una cantina locale.
Day 7 e 8 - AIX EN PROVENCE, HYÈRES E ÎLE DE PORQUEROLLES
Sin da inizio viaggio avevo molta curiosità di questa piccola Parigi di Provenza. Ed effettivamente le sensazioni e l’atmosfera di Aix En Provence ricordano tanto la capitale francese, c’è gente, musica e vita. Visitiamo il mercato pieno di prodotti locali che è uno dei più famosi della Provenza, osserviamo le tantissime fontane presenti e ci perdiamo tra vie e negozietti, è proprio qui che cedo alla tentazione di acquistare qualche souvenir (non molto furbo, in altre località costano di meno). Entriamo nella bellissima cattedrale di Saint Sauveur costruita tra il 1285 e il 1350, facciamo una degustazione di Madeleines e varie tappe nelle Boulangerie varie e poi pranziamo da Le P’tit Breton con delle ottime Galettes (una specie di crêpe salata con farina di grano saraceno). Lasciamo Aix e ci dirigiamo nuovamente al mare, il viaggio sta per finire e vogliamo goderci ancora di più la lentezza che il van ci offre. Arriviamo ad Hyères, troviamo una spiaggia a caso e ci accampiamo senza impegni e senza orari fino a goderci un altro tramonto. La spiaggia è frequentata ma non troppo e quasi solo da locali, scopriamo però che verso la golden hour si popola di tavolini e di gente che viene a godersi il momento e a fare aperitivo o cena in spiaggia. Non abbiamo molta voglia di spostarci o impegnarci nella ricerca di dove passare la notte, così dopo qualche ricerca e il giro di qualche isolato decidiamo che quella spiaggia sarà anche il posto dove ci sveglieremo. Ormai è buio, ceniamo in spiaggia e ci addormentiamo nel parcheggio ormai deserto.
Il risveglio della mattina dopo, sebbene non fossimo tranquillissimi nel passare la nottata lì, è stato indimenticabile. Svegliarsi col sole appena sorto, fare 20m e buttarsi in mare con la spiaggia ancora deserta non ha prezzo, aggiungiamoci una colazione fai da te con pain au chocolat (sempre presente tra le nostre provviste) e la perfezione è raggiunta. Ci muoviamo con calma e ci spostiamo a prendere il traghetto per l' Île de Porquerolles (15€). L’isola è un piccolo paradiso incontaminato, non ci sono auto e il modo più comodo per girarla è in bici. Le spiagge sono bellissime ma in generale ho preferito i paesaggi delle Calanques, Porquerolles mi è piaciuta molto ma non mi ha rubato il cuore.
L’ultima sera la passiamo nel Camping La Tour Fondue vicino all’imbarco per Porquerolles, le provviste sono finite quindi ci godiamo l’ultima cenetta in un ristorante lì vicino e soprattutto l’ultima nottata nella natura.



DAY 9 - SI TORNA A CASA!
Il giorno del rientro ci svegliamo, stiamo un’oretta in una caletta scoperta a caso dietro al campeggio e poi sistemiamo tutto e siamo pronti a dirigerci verso l’Italia.
Durante il tragitto ci fermiamo a salutare un’amica a Sanremo, ci fermiamo a cenare da Pomo a Vesima (la mia regola è che non si lascia mai la Liguria senza aver mangiato una focaccia) e arriviamo a Castellanza di domenica sera, il van si può restituire solo il giorno dopo quindi la nostra ultima notte fa quasi più ridere/pena della prima :)
Tirando le somme è stata un’esperienza magica, tutto è stato estremamente naturale e semplice, ci ha portato ad avere dei ritmi diversi da quelli che solitamente abbiamo durante altri viaggi (sebbene anche in questo caso non ci siamo risparmiati con i km) e ci ha fatto capire ancora di più quanto sia bello viversi la natura nel senso più puro. Sì, a volte la nostalgia di un vero bagno si è fatta sentire, a volte cercare un posto per dormire all’ultimo è stato sfidante e a volte dover sistemare un letto quando sei stanco può essere noioso, tutto questo però pesa in minima percentuale rispetto alle emozioni che questo viaggio ci ha regalato di continuo, ai tramonti e alla luce naturale ricevuta in ogni momento nella giornata.
I campeggi francesi li abbiamo trovati pratici ed essenziali, non abbiamo mai avuto problemi prenotandoli in giornata tranne in un giorno o due, nel complesso secondo me questa modalità di viaggio in Francia funziona molto bene. Abbiamo spesso incontrato famiglie con bimbi piccoli e la sensazione è che anche da quel punto di vista ci sia attenzione e non manchi nulla.
Della Provenza posso dire di aver sottovalutato, oltre che il caldo torrido, anche la varietà di ciò che può offrire. La sognavo da tempo ed ero ovviamente convinta fosse stupenda, ma non mi aspettavo tutto questo: un perfetto mix di natura, paesini, arte e storia che non è scontato trovare all'interno di un unico viaggio.
